venerdì 13 luglio 2007

Narcissus

Narciso è sempre in agguato, di 'sti tempi. Per giunta, adesso che sono quasi in ferie, ho più tempo per sparare cazzate (ma nè Bertoncelli, nè prete, in fe' mia!) e strali inaciditi. Serenamente. Perchè la vita è adesso, d'accordo, ma soprattutto è altrove e chi ha figli lo sa... Dunque, a presto, chè oggi devo giocare! songwriter

martedì 10 luglio 2007

I soliti (furbissimi) noti

Qualche amico mi ha chiesto perchè sono "sparito" dalla scena musicale friulana, perchè è così difficile (ah, il fascino delle cose difficili...) ascoltare un mio concerto.
Credo che sarebbe più opportuno chiedere perchè mi sono eclissato dalle pallide vetrine cultural-musicali di costì, pur conoscendone quasi tutti i protagonisti, e perchè non ho "sfruttato" appieno le maravigliose "possibilità" che mi si offrivano.
Semplice: perchè sono visceralmente alieno da ogni "sfruttamento" e "strumentalizzazione" di ciò che profuma di artigianato e di arte e perchè non sono mai stato abile a cogliere le "possibilità" di una qualsivoglia, pur provincialissima, carriera all'ombra dell'acquiescenza ai mediocri compromessi del demi monde cultural-musical-letterar-giornalistico locale.
In realtà (ma erano anni più ingenui), per qualche tempo ho creduto alle bellissime esperienze che stavo vivendo, io, figlio di Nessuno, nipote di Autolico, apolide, apostata, solitario, selvatico, furlan ma no furlanist, cantautore (meglio "cantastorie") inorganico alle etichette, allergico alle "sinistre" e alle "destre", alle fumosità ideologiche, "ai preti d'ogni credo, a ogni loro impostura".
Però, come ben sanno i furbetti locali, non si fa così, non si può far così se si vuole conquistare uno strapuntino al raro solicello del nostro "piccolo compendio dell'universo" e - ahimè, il dolor! - ...io non ambivo scientemente a conquistarlo!
A me piaceva e piace scrivere, cantare e regalare emozioni. Punto.
Promozione, marketing, interviste, salotti culturali, appartenenze e affiliazioni ai "circuiti culturali" che contano (e ce n'è, signori, anche nella nicchia! anzi, quelli di nicchia sono ancora più gelosi e detentori esclusivi di ciò che "fa" cultura: après nous le déluge!), cene di lavoro, relazioni con la stampa, abbracci e baci ai politici e ai manager di turno non sono mai stati il mio forte.
Ciò stupisce e scandalizza un po', mio malgrado, qualche starnazzante artistoide di chenti, onnimunito di suo bravo sito internet, gestito da "quelli che ti adorano, felici, senza intoppi / coi santi non si scherza: abbasso il Milan!; viva Coppi!", che mi vorrebbe presente ad ogni micragnosa rassegna, a ogni millantata vetrina di "artisti" locali per presentare il plurivincitore di Recanati, il "professore" (sâtu a me ce che mi scjalde...), sputtanarci un po' sopra e incassare gli applausi del (poco) pubblico che non si tira indietro...
Ragazzi, io sono sempre, appassionatamente, dalla vostra parte, ma libero, anarchico, capite?
Se volete, vi aspetto (In)solit'aria nella piazza di Anduins domenica prossima, 15 luglio 2007, alle ore 21.30.
songwriter

domenica 8 luglio 2007

Non ti fidar...

Vedi, caro vecchio amico sempre un po' off beat (ch'è, ad ogni buon conto, un gran bel modo di suonare: riascoltati, se hai tempo e fantasia, Fuoco sulla collina di Ivan Graziani), devo confessarti, con esitante fragoroso pudore, che ho sempre gigioneggiato e millantato la mia parte per darti a bere che sono sempre e comunque dalla tua.
Ma tu non credere, se vuoi scampare alla tagliola che t'ho approntato, sorridente, sul sentiero.
Non me ne volere.
Per decenni ho creduto - cuore, cervello e budella - alla meravigliosa leggenda dei "cantautori", la corrente inarrestabile che trascinava a valle detriti poetici degni di Leopardi insieme a perle montaliane e sputi plebei, ma comunque meritori di pensosa riflessione perchè "fatti non foste a viver come bruti"...
Ho perfino rasentato le sponde di qualcuno di quei torrenti e c'immergevo, felice, le mani e i piedi.
Più tardi ho scoperto quanto fossero rapinosi, e giustamente e inevitabilmente, perchè delle loro limpide torbide acque ci vivevano e non ammettevano, a cuor leggero, deviazioni e intercettazioni, pena la riduzione a uadi stagionali o insignificanti ruscelli .
Così, poco per volta, ho dato l'addio al paesaggio indimenticato della mia giovinezza e l'ho sostituito insensibilmente con un altro, indiscutibilmente migliore e al riparo da secche ed alluvioni.
Adesso sei tu che puoi rasentare, se vuoi, le sponde del mio torrente (lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati...) e scoprire quanto sono rapinose, e giustamente e inevitabilmente...
Voz y guitarra