domenica 8 luglio 2007

Non ti fidar...

Vedi, caro vecchio amico sempre un po' off beat (ch'è, ad ogni buon conto, un gran bel modo di suonare: riascoltati, se hai tempo e fantasia, Fuoco sulla collina di Ivan Graziani), devo confessarti, con esitante fragoroso pudore, che ho sempre gigioneggiato e millantato la mia parte per darti a bere che sono sempre e comunque dalla tua.
Ma tu non credere, se vuoi scampare alla tagliola che t'ho approntato, sorridente, sul sentiero.
Non me ne volere.
Per decenni ho creduto - cuore, cervello e budella - alla meravigliosa leggenda dei "cantautori", la corrente inarrestabile che trascinava a valle detriti poetici degni di Leopardi insieme a perle montaliane e sputi plebei, ma comunque meritori di pensosa riflessione perchè "fatti non foste a viver come bruti"...
Ho perfino rasentato le sponde di qualcuno di quei torrenti e c'immergevo, felice, le mani e i piedi.
Più tardi ho scoperto quanto fossero rapinosi, e giustamente e inevitabilmente, perchè delle loro limpide torbide acque ci vivevano e non ammettevano, a cuor leggero, deviazioni e intercettazioni, pena la riduzione a uadi stagionali o insignificanti ruscelli .
Così, poco per volta, ho dato l'addio al paesaggio indimenticato della mia giovinezza e l'ho sostituito insensibilmente con un altro, indiscutibilmente migliore e al riparo da secche ed alluvioni.
Adesso sei tu che puoi rasentare, se vuoi, le sponde del mio torrente (lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati...) e scoprire quanto sono rapinose, e giustamente e inevitabilmente...
Voz y guitarra

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