martedì 11 gennaio 2011

Claudio Lolli



Occhio, ragazzi: Claudio Lolli era un cantautore del "movimento" negli anni '70, ha scritto cose magnifiche e "indimenticabili" e infatti nessuno dichiara apertamente di ricordarle più: ottima dimostrazione di coscienza pelosa e indefettibile coerenza!
Poi ha scritto canzoni ancora più belle, ma ormai nessuno se lo filava e se lo fila più, eccetto gl'inguaribili nostalgici e pochi stonati bastian contrari patetici che mantengono le orecchie sturate e pensano, con Gaber, che "l'uomo è quasi sempre meglio rispetto alla propria ideologia".
Ho avuto la ventura di conoscerlo personalmente alcuni (eufemismo per "parecchi") anni fa durante un concerto all'auditorium di Pagnacco, dove cantava (o leggeva...?) anche lui insieme al fido Paolo Capodacqua. Ricordo di averlo salutato con emozione e di avergli detto che preferivo le sue canzoni "nuove", successive ai suoi episodi di maggior "successo" (si fa per dire: sostanzialmente si tratta delle canzoni di "Ho visto anche degli zingari felici", capolavoro ma anche forzato capolinea a cui molti, superficialmente e sbrigativamente, lo hanno impiccato).
Mi ha sorriso timidamente e ringraziato di cuore...