lunedì 26 aprile 2010

Chitarre scordate, mais o.g.m. e pallottole spuntate...

































Photo by Tina Modotti (my beloved Tinisima...)


Noi ci stancammo
per via delle tenere piume
delle etichette
del ciarpame da terza
auspicabilmente ultima
repubblica multimediale.
Noi c’infrangemmo
le coglie allor possenti
e disarmate
al suon delle campane di Girgenti
o di Rocca delle Caminate.


All’ombra delle mode aberranti
e dell’ottusa conformità
dell’anticonformismo
e delle sue plastirivolte.
Così prevedibili e blasfeme
da rimpiangere la sapida anarchia
del popolo e la santa ignoranza
delle nonne.


Noi descrivemmo
con dovizioso artifizio
il bell’andare
di ciò che parea eterno
e in cui credemmo
fino a decollare
- in vista di una meta? -
la nostra afasica speranza.

Appena nata.

Noi abortimmo
in sala gestatoria
il pronome possessivo
le prime, le terze
persone
la bradipa impostura della storia.

Il nostro nome tu
ci sputi in faccia
e ti riesce facile
come a chi ha ragione
e spara
dentro un alibi
una maschera acconciata
di cui non resta traccia.

Noi ci stancammo
per via dell’impotenza
di maestri balbettanti
bulimica acquiescenza
al verbo dell’esistere.

Non son chi fui.
Non siamo.
L’attualità degli ex amici
è pletora pietosa
d’anime disanime
alla ricerca isterilita
e isterica
di qualcuno
o almeno di qualcosa.

Il nostro sangue seme
è stato sparso
in coiti incerti
all’ombra del progresso
diuturnamente on line
download felicità
gratuita
- release, please! -
che tutti a buon mercato
ne fruttiamo
immuni
impuni
ne godiamo!

Il nostro seme sangue
è stato sparso
per noi e per tutti
in remissione del nulla
clonato all’ennesima
impotenza
gioiosamente imploso
nella cacofonia vanìloqua
di qualunque esistenza.

Ma noi ci stancammo
per via d’inutili piume
che mai divennero ali.
E razzolammo
pigolando leziosi
nei cubiculi comodi
di questi alveari
negli spazi ergonomici
dei mondi virtuali.

Ai figli insegnammo
- patetico orgoglio -
la dubitosa palude
e morchiosa
dei padri
la taciturna rivolta
e sconfitta
delle madri.

A.