giovedì 26 novembre 2020

Non ce n'è per nessuno (... o per pochissimi)

 Non sono mai stato un fan appassionato della musica di Paolo Conte, anche se ho ascoltato molta della sua discografia.

Non è il mio genere, ma proprio per questo m'intriga: ascoltare ciò che non appartiene al proprio consueto orizzonte musicale apre itinerari inattesi, ti mantiene curioso e vivo, suggerisce svolte impensate e originali.

Nulla da eccepire, invece, sui suoi testi suggestivi, allusivi, evocativi, originalissimi: in Italia non ce ne sono molti altri capaci di scrivere come lui. 

Forse solo il miglior Vinicio Capossela...

Ascoltando brani così, si strabilia, si gode e ci si rende conto che sì, esistono le graduatorie: c'è chi sta più in alto e chi più in basso, senza nulla togliere alla dignità di chi sta più in basso.

Tuttavia, si deve anche riconoscere che, con musicisti così, decollare sembra un gioco da ragazzi...!