giovedì 19 aprile 2007

Nulli se dicit mea nubere malle quam mihi, non si se Iuppiter ipse petat. Dicit: sed mulier cupido quod dicit amanti in vento et rapida scribere oportet aqua. ( C. Valerius Catullus, Carmina, 70) Necessita traduzione? Fatemelo sapere, ma non è detto che ve l'appronti! songwriter
Capisco. Il blog necessita di aggiornamento costante, frequente, in tempo reale (reale?! virtuale, direi...). Oggi ci s'annoia facilmente e l'antidoto è un frenetico dinamismo apparente, la stolida lubricità della lucertola che, all'occorrenza, pur di sfuggire o di stupire, ci lascia, sbeffeggiante, la coda. Salvo essere catturata pochi metri più in là da esperte e crudeli mani infantili...
E, stavolta, niente più code da lasciare in cambio d'un palmo di naso, ma la vita. E una strisciata rosso pastello a essiccare sulla pietraia o sul cemento.
Tale quale il sangue o la salsa dei reality show e dei brave adventurers dalle cinture esplosive che credono sia bello morire e far morire. Così.
Bene per loro che lo credano: perchè, se solo sospettassero d'essere così patetici da non meritare nemmeno la piega/piaga d'un sorriso o il sussulto d'un'autentica angoscia, svanirebbero nell'aria irrespirabile come fumo inconsapevole nell'indifferente antro di un camino.
Ma noi non ce la ridiamo...