lunedì 15 settembre 2008

De senectute

I vecchi sono importanti, non indispensabili.
Non esiste pressochè nulla d'indispensabile per un uomo: a parte l'aria, l'acqua e il cibo.
E Dio, per chi ci crede e ha la fortuna di scoprirlo.
Tuttavia, la nostra occidentalissima e decrepita struttura sociale si trova, per complesse e immodificabili ragioni storiche, a declinare inesorabilmente (e irreversibilmente?) verso un futuro in cui i vecchi avranno un ruolo e un peso sempre più rilevante e difficilmente sostenibile.
Una società composta in larghissima maggioranza di vecchi è un'aporia insolubile e destinata all'estinzione.
Per fortuna, ci sono i cosiddetti "immigrati" che, al contrario di noi "indigeni" e "autoctoni", hanno il coraggio o l'allegra sfrontatezza di generare più figli di quanti potrebbero, ragionevolmente e "occidentalmente", sperare di allevare, mantenere ed educare "adeguatamente e dignitosamente".
Per loro le virgolette sono un contrattempo o un controsenso rispetto all'originale divertente sorpresa e assurdità della nostra - e della loro - recente storia.
I nostri vecchi raccomandano: "Attenzione, prudenza! Il lavoro e la casa prima di tutto! Mai fare il passo più lungo della gamba!" .
I loro, opportunamente lontani, aspettano ansiosi notizie dal mondo dei figli e dei nipoti e gioiscono al saperli sani e numerosi, poveri ma speranzosi, incerti ma combattivi.
Basterebbe rileggere le lettere dei nostri emigranti da ogni parte del mondo, cinquant'anni, e passa, fa: erano altri vecchi, meno presuntuosi e importanti, ma, certo, più indispensabili.
Indispensabile è chi t'insegna, serenamente e ironicamente, a vivere senza di lui.
Non lo dimenticherai mai.
songwriter

2 commenti:

  1. Bellissimo post, prof...concordo pienamente...

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  2. “Indispensabile è chi ti insegna serenamente e ironicamente a vivere senza di lui. Non lo dimenticherai mai”

    E allora la morte non è una tragedia, ma è un passaggio a uno stadio diverso, a un modo diverso di essere.
    Ringraziandoli per la fede che in qualche modo ti hanno saputo trasmettere e ringraziandoli anche per averti insegnato a confidare nella provvidenza, quella che ti aiuta a vivere serenamente risolvendo i problemi man mano che arrivano ... e che ti fa accogliere dei figli ( al plurale) senza pensare che siano dei "problemi" da affrontare, ma siano invece un dono, un privilegio, un mettersi in gioco, per cercare di insegnare loro, serenamente ma anche ironicamente (bel post, prof!) , a vivere senza di noi...bella gente davvero quei vecchi indispensabili, siamo stati fortunati ad averne avuto qualcuno vicino.

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