Quant'è che non scrivo qui? Mah, settimane, direi.
Niente paura. Scrivo molto, altrove. Non per snobismo, ma per necessità.
Scrivere implica riflessione, ripensamento, tempi lunghi (mai reali), concentrazione, gratuità assoluta e sovrana indifferenza all'apparire.
Il blog è, sostanzialmente, apparire e, non a caso, rispecchia soprattutto generazioni nate a partire dagli anni '80 del secolo scorso, che eiaculano milioni di parole quotidiane in infiniti orgasmi narcisistici, ma raramente approdano all'arte, alla bellezza.
Quest'ultime io inseguo - paradosso, ossimoro e contraddizione - anche in questo blog.
E lo aggiorno talvolta, talora, talmente di rado da scordarmene...
Per il populismo fresco di giornata, non posso esservi d'aiuto: rivolgetevi a Beppe Grillo.
Mi sento di controbattere, almeno in parte, quanto affermi in questo post.
RispondiEliminaTengo anch'io un blog da qualche tempo e non lo uso per "iaculare" confusamente verso il prossimo, nè per mettermi in vetrina, ma per condividere me stessa con chi lo ritenga necessario, per sua libera scelta.
In quello spazio web divido con gli altri le mie esperienze, i miei pensieri, le immagini che nascono dalle mie riflessioni visive.
Chi si trova a passare, per caso, in quelle zone, rimane per me un gradito ospite ed è libero di esprimere la sua opinine (di qualsiasi natura e segno), se lo ritenga necessario, altrimenti è libero di evitare tracce, come preferisce.
Io credo che le persone abbiano da sempre il bisogno di esternare se stesse in più direzioni, spesso infatti manca loro l'occasione per porsi in modo più libero, più creativo oppure più intimo verso ciò che le circonda.
Eccole allora raccontarsi nei blog, nelle communities e laddove sentano delle affinità che possano rendere più naturale questa loro rivelazione al prossimo, sia pure attraverso una tastiera e un monitor...
E poi guarda, dal computer si passa alla realtà, nascono iniziative, incontri, amicizie, attività...
Io frequento una comunità di artisti, alcuni dei quali ho conosciuto di persona e con i quali ho condiviso qualche esperienza (mostre, visite ad altre mostre, eventi o semplicemente lo scambio di idee, di cose, di semplici gesti amichevoli...con qualcuno ho anche "litigato" eh eh eh...ma la cosa è rimasta sul web, per fortuna!)...
Lo so, hai ragione nel dire che la virtualità è comunque sia "incompleta", troppo soggettiva, lo condivido.
Tuttavia, alcune delle esperienze che ho fatto, anche in passato (e non lo dico a caso!!!), sono rimasti fatti significativi, da cui ho appreso e di cui trattengo un ricordo bello, che è un vissuto come tutti gli altri che appartengono alla mia vita.
:-)